“Why did nobody notice it?” (Come mai nessuno si è accorto di tutto questo?)
ecco il famoso interrogativo che rivolse la Regina Elisabetta
ai membri del gotha della finanza, riuniti alla London School of Economics e che dà il titolo allo spettacolo
La domanda della Regina. Perché il crollo della Lehman Brothers del 2008 – che aveva fatto perdere alla Corona 18 milioni di sterline – era stato così imprevedibile e gli esperti non erano risusciti a valutarne il rischio globale?
Economia e instabilità finanziarie del nostro mondo globalizzato vengono esplorati dall’ironica commedia
La domanda della Regina in scena
martedì 6 febbraio al
Teatro Pasolini di Cervignano.
La domanda della Regina, produzione della
Compagnia del Teatro Stabile del FVG di Trieste, porta in scena il testo inedito scritto a quattro mani da
Giuseppe Manfridi uno dei massimi drammaturghi italiani e dal fisico
e imprenditore
Guido Chiarotti, nome importante e noto nel mondo scientifico. L’incontro fortuito fra i tre personaggi – interpretati da
Emanuele Fortunati, Ester Galazzi e
Francesco Migliaccio – scatena un serrato dialogo intorno alle incertezze del sistema economico e finanziario del Terzo Millennio.
La domanda della Regina, con le scene e i costumi di
Andrea Stanisci e le musiche di
Antonio Di Pofi, esplora le teorie di Darwin e gli errori dei due grandi economisti americani, Reinardt e Rogoff, al sistema delle vincite al totocalcio, fino agli aneddoti sugli otto individui al mondo che da soli sono più ricchi di metà degli abitanti della terra. Rifletterà sulla borsa di New York e sulla necessità dell’uomo di scommettere: gioco, perdita, debito, colpa, oppure anche vittoria, ricchezza, certezza.
«Di fronte all’incertezza radicale dell’uomo cieco- dichiara il regista
Piero Maccarinelli – che immerso nella folla, affronta il destino, non ci resta che un espediente: consapevoli che il nostro giudizio individuale non vale nulla, cerchiamo di ricorrere al giudizio del mondo che forse è meglio informato. Così si fissa il prezzo di un’azione in borsa o il tasso di interesse: cercando di indovinare la direzione della folla, mentre siamo smarriti in mezzo a quella stessa folla che noi stessi siamo”.
L’impossibilità di trovare un rimedio addirittura per la Regina, dovrebbe offrire qualche sollievo l’angoscia di Dario, uno dei protagonisti della commedia che, dopo aver affidato i suoi risparmi ad un consulente finanziario, ha perso tutto. Tormentato da quest’ansia partecipa ad una cena alla fine della qualsiasi si intrattiene con uno dei commensali, un importante professore, cui vorrebbe estorcere qualche buon consiglio in fatto di finanza.
È proprio il professore a raccontargli della Regina, invitandolo ad osservare la situazione secondo un’ottica più oggettiva, in un sistema che va compreso senza confondere fra “complicato e complesso”, senza perdere la freddezza e la chiarezza dell’analisi. L’arrivo di Annalisa, una comune amica, permette il fiorire di esemplificazioni e citazioni da un lato, e dall’altro crea un dialogo dagli sviluppi imprevisti.
Biglietti: intero €15,00; ridotto €12,00; under 26 e studenti €8,00
“Why did nobody notice it?” (Come mai nessuno si è accorto di tutto questo?)
ecco il famoso interrogativo che rivolse la Regina Elisabetta
ai membri del gotha della finanza, riuniti alla London School of Economics e che dà il titolo allo spettacolo
La domanda della Regina. Perché il crollo della Lehman Brothers del 2008 – che aveva fatto perdere alla Corona 18 milioni di sterline – era stato così imprevedibile e gli esperti non erano risusciti a valutarne il rischio globale?
Economia e instabilità finanziarie del nostro mondo globalizzato vengono esplorati dall’ironica commedia
La domanda della Regina in scena
martedì 6 febbraio al
Teatro Pasolini di Cervignano.
La domanda della Regina, produzione della
Compagnia del Teatro Stabile del FVG di Trieste, porta in scena il testo inedito scritto a quattro mani da
Giuseppe Manfridi uno dei massimi drammaturghi italiani e dal fisico
e imprenditore
Guido Chiarotti, nome importante e noto nel mondo scientifico. L’incontro fortuito fra i tre personaggi – interpretati da
Emanuele Fortunati, Ester Galazzi e
Francesco Migliaccio – scatena un serrato dialogo intorno alle incertezze del sistema economico e finanziario del Terzo Millennio.
La domanda della Regina, con le scene e i costumi di
Andrea Stanisci e le musiche di
Antonio Di Pofi, esplora le teorie di Darwin e gli errori dei due grandi economisti americani, Reinardt e Rogoff, al sistema delle vincite al totocalcio, fino agli aneddoti sugli otto individui al mondo che da soli sono più ricchi di metà degli abitanti della terra. Rifletterà sulla borsa di New York e sulla necessità dell’uomo di scommettere: gioco, perdita, debito, colpa, oppure anche vittoria, ricchezza, certezza.
«Di fronte all’incertezza radicale dell’uomo cieco- dichiara il regista
Piero Maccarinelli – che immerso nella folla, affronta il destino, non ci resta che un espediente: consapevoli che il nostro giudizio individuale non vale nulla, cerchiamo di ricorrere al giudizio del mondo che forse è meglio informato. Così si fissa il prezzo di un’azione in borsa o il tasso di interesse: cercando di indovinare la direzione della folla, mentre siamo smarriti in mezzo a quella stessa folla che noi stessi siamo”.
L’impossibilità di trovare un rimedio addirittura per la Regina, dovrebbe offrire qualche sollievo l’angoscia di Dario, uno dei protagonisti della commedia che, dopo aver affidato i suoi risparmi ad un consulente finanziario, ha perso tutto. Tormentato da quest’ansia partecipa ad una cena alla fine della qualsiasi si intrattiene con uno dei commensali, un importante professore, cui vorrebbe estorcere qualche buon consiglio in fatto di finanza.
È proprio il professore a raccontargli della Regina, invitandolo ad osservare la situazione secondo un’ottica più oggettiva, in un sistema che va compreso senza confondere fra “complicato e complesso”, senza perdere la freddezza e la chiarezza dell’analisi. L’arrivo di Annalisa, una comune amica, permette il fiorire di esemplificazioni e citazioni da un lato, e dall’altro crea un dialogo dagli sviluppi imprevisti.
Biglietti: intero €15,00; ridotto €12,00; under 26 e studenti €8,00